Fondi pensione: tra sfide e mercati, l’intervista di MondoInvestor
19 Febbraio 2024 / Novità
Dal punto di vista dei rendimenti, il 2023 è stato per i Fondi pensione italiani un anno con il segno +: se da un lato hanno approfittato del momento positivo nell’ultima parte dell’anno, dall’altro i Fondi sono stati premiati dall’aumento della diversificazione degli investimenti operata negli ultimi anni.
Per tracciare un bilancio degli ultimi 12 mesi, la rivista MondoInvestor ha incontrato presidenti e direttori generali di alcuni fondi pensione; tra questi, anche Andrea Mariani, Direttore Generale di Fondo Pegaso. Riportiamo nell’articolo tutti i suoi interventi.
Il 2023 si conclude positivamente anche per i Fondi pensione italiani, con rendimenti in significativa crescita che permettono di recuperare gran parte del rosso dello scorso anno. Si confermano quindi i benefici di una visione di lungo periodo del risparmio previdenziale? È soddisfatto dei risultati ottenuti dai vostri comparti?
Senza dubbio il 2023 ha evidenziato un andamento positivo che ha permesso di recuperare una parte importante delle perdite subite nel 2022, riequilibrando i rendimenti pluriennali del Fondo. Il contributo è stato positivo da entrambe le principali classi di attività, anche se la componente azionaria ha avuto decisamente una performance molto positiva (superiore alle aspettative degli operatori), soprattutto rispetto alla componente obbligazionaria (che non ha visto la riduzione dei tassi interesse ipotizzata sempre a inizio 2023).
Rimane il dubbio che l’ottima performance azionaria sia stata trainata da pochi titoli, soprattutto negli Stati Uniti, con un focus specifico sui benefici attesi derivanti dagli sviluppi riconducibili all’Intelligenza Artificiale, mentre la crescita economica in termini reali sia stata migliore delle attese anche per gli anomali sostegni provenienti dalla politica economica statunitense.
La piccola ma crescente componente investita nei private market ha contribuito positivamente alla performance del Fondo, sebbene l’impatto rimanga ancora esiguo. Bisognerà comprendere se nel 2024 si verificherà una normalizzazione del ciclo con una fase di riduzione della crescita e dei tassi di interesse, oppure se alcuni fattori contingenti potranno ancora prolungare questa fase positiva per i mercati azionari.
Entrando nel 2024, avete mandati in scadenza o comunque in programma la realizzazione di nuovi investimenti e di cambiamenti all’asset allocation dei vostri comparti?
Il Fondo sta procedendo a selezionare i gestori finanziari per tre mandati obbligazionari globali aggregate e due mandati bilanciati globali. I nuovi mandati diventeranno operativi nel corso del mese di maggio 2024, quando prenderà avvio la nuova offerta finanziaria di Fondo Pegaso, che prevederà la chiusura del comparto Dinamico e l’apertura del nuovo comparto Crescita, caratterizzato da una composizione 70% azionaria e 30% obbligazionaria.
Al contempo si introdurranno cinque profili di investimento di cui tre coincidenti con i comparti Garantito, Bilanciato e Crescita e due intermedi chiamati Prudente (40% Bilanciato e 60% Garantito) e Dinamico (50% Bilanciato e 50% Crescita). Completerà l’offerta del Fondo pensione la strategia Life Cycle, che prevederà il passaggio automatico tra i diversi profili sopra descritti, in ottica di riduzione graduale del rischio.
Per quanto riguarda l’asset allocation del Fondo pensione si è avviata una riflessione sulla possibilità di investire in small e mid cap italiane, mentre sarà necessario valutare come stabilizzare la quota di investimenti private debt (così come già avvenuto nel 2023 con il programma di private equity), implementando un nuovo programma che prevede il reinvestimento dei proventi […].
Le regole in merito agli investimenti ESG sono diventate più chiare e stringenti in merito agli adempimenti, cosa pensate a riguardo? Nel caso in cui abbiate dei mandati in scadenza o abbiate in programma nuovi investimenti, quanto peserà la componente ESG nelle vostre scelte?
L’evoluzione normativa in ambito ESG ha dato senza dubbio un significativo impulso allo sviluppo della cultura della sostenibilità, producendo cambiamenti tuttora in atto nel nostro settore. Rimane tuttavia l’impressione che il legislatore europeo abbia avuto a riferimento il singolo processo di investimento quando ha definito le regole per la trasparenza informativa relativa alle tematiche ESG, trascurando che i Fondi pensione spesso sono organizzati con una struttura multi manager, dove convivono tipologie di attività e gestioni differenti: definire obiettivi e indicatori comuni può diventare complesso in presenza di questa eterogeneità.
In Fondo Pegaso, con i nuovi mandati che partiranno nel mese di maggio di quest’anno, sarà definito il passaggio all’Art. 8 del SFDR per i comparti Bilanciato e Crescita (il Garantito è già stato adeguato all’inizio del 2023).
Quindi, è evidente che la componente ESG crescerà di peso nella determinazione delle scelte dei gestori. Nel 2024, inoltre, per la prima volta il Fondo eserciterà in modo significativo il diritto di voto in un campione ampio e rappresentativo delle aziende in portafoglio, grazie al “Progetto dei diritti di voto”, coordinato e promosso da Assofondipensione.
Per concludere, ecco alcuni dati significativi sui Fondi pensione negoziali.