TFR: in azienda o al fondo? L’analisi
16 Ottobre 2023 / Guida
Quando si viene assunti in azienda, una domanda viene rivolta a ciascun lavoratore: vuoi mantenere il TFR in azienda oppure preferisci versarlo in un Fondo Pensione?
Spesso la risposta non è immediata, e le motivazioni sono diverse: poca conoscenza in materia di previdenza, calcoli sulla necessità (in caso di allontanamento dal posto di lavoro) di ricevere da subito la liquidazione di quanto spettante, e molto altro.
Esiste una risposta migliore dell’altra?
Recentemente, Andrea Carbone di Smileconomy è intervenuto sulla questione. Nel suo articolo, disponibile sul sito Corriere.it, il divulgatore analizza la situazione inflazionistica generale, mostrandone gli effetti sul TFR e sui versamenti fatti ai fondi pensione.
In più, Carbone propone anche un’interessante elaborazione con il confronto tra cosa accade mantenendo il TFR in azienda oppure conferendolo a una forma di previdenza integrativa, a partire da due diversi scenari di inflazione: l’inflazione al 2% (quella programmatica della Banca Centrale Europea), e un’inflazione al 3% (ovvero quella di un mondo che potrebbe cambiare vedendo una inflazione media più elevata).
In entrambi i casi, con diverse dinamiche, si conferma comunque come il mix tra costi contenuti, fiscalità e rendimenti tenda a premiare sempre il conferimento del TFR ad un fondo pensione negoziale.
Due esempi: il giovane che sceglie un fondo pensione potrà ottenere il 91% di ricchezza in più rispetto al TFR in azienda, mentre un lavoratore che si iscrive a 40 anni potrebbe ritrovarsi fino al 62% in più.
Scopri di più con il video completo:
Messaggio promozionale riguardante forme pensionistiche complementari – prima dell’adesione leggere la Parte I – ‘Le informazioni chiave per l’aderente’ e l’Appendice ‘Informativa sulla sostenibilità’ della Nota informativa.