Fondo pensione Pegaso, un quarto di secolo al passo con il cambiamento
16 Luglio 2025 / Novità
In occasione del 25° anniversario, Citywire Italia ha pubblicato un articolo sul Fondo Pensione Pegaso, ripercorrendone l’evoluzione e soffermandosi su progetti, traguardi e strategie adottate per affrontare le sfide del futuro previdenziale.
Ecco l’articolo integrale pubblicato il 7 luglio 2025, a firma di Elisa Enrile.
Ci sono anniversari che restano memorabili, soprattutto quelli che segnano un traguardo significativo. I 25 anni del Fondo pensione Pegaso, celebrati lo scorso 28 maggio, sono tra questi, una sorta di “nozze d’argento” tra il fondo e gli aderenti per raccogliere i successi senza mai tralasciare la voglia di migliorarsi. In questi decenni il lavoro del team è stato indirizzato verso un obiettivo ben specifico: perseguire gli interessi degli aderenti tramite l’innovazione e una comunicazione chiara ed efficace.
Per raggiungere questo goal, il fondo ha avuto l’intraprendenza di affacciarsi anche al mondo dell’AI, provando a inserire alcuni specifici strumenti nella gestione quotidiana. Lo racconta Crizia Paterniani, Vice Director and Head of Communication: “Per noi l’intelligenza artificiale non è solo una tendenza da seguire, ma una vera e propria occasione per ripensare il nostro modo di lavorare, comunicare e generare valore per gli iscritti. E come in ogni trasformazione importante, siamo partiti dalle persone. Abbiamo avviato una formazione interna rivolta a tutta la struttura: volevamo che tutti, dal primo all’ultimo, avessero una comprensione chiara di cosa può fare (e non fare) l’AI […]. Non si tratta solo di ‘introdurre strumenti’, ma di alimentare una cultura digitale condivisa”.
Dal 2024, il fondo ha messo in atto questa trasformazione ancora in divenire utilizzando diverse modalità, in primis l’utilizzo di una piattaforma intelligente per supportare la rete degli Esperti durante gli incontri con le iscritte e gli iscritti, ma anche una chatbot per offrire assistenza diretta sul sito, alcuni strumenti per l’analisi automatica di e-mail e telefonate e infine il supporto all’analisi documentale, alla generazione di contenuti digitali e al perfezionamento dei processi interni, come la contabilità.
Non solo: “Un Fondo può offrire servizi eccellenti, ma se non è in grado di raccontarli in modo comprensibile, accessibile e coerente con i bisogni delle persone, rischia di essere un fantasma” prosegue Paterniani. Per questo Pegaso nel corso degli anni ha lavorato sulla collaborazione con altri fondi pensione, sulla creazione di chat bot attivi sulle piattaforme social e sull’educazione finanziaria utilizzando la tattica del gioco attraverso “un edugame, pensato per far comprendere –giocando – i vantaggi della previdenza complementare, attraverso concetti come l’interesse composto e i meccanismi del life cycle” spiega il Vice Director and Head of Communication di Pegaso.
Le fa eco Luca Pasquadibisceglie, presidente del Fondo. “Se un fondo come Pegaso vuole parlare ai giovani (e farsi capire, perché parlare non è sufficiente), deve usare sia i mezzi e il linguaggio che usano le nuove generazioni. Giocando con le parole: il futuro del fondo pensione sono loro, e il fondo pensione è il loro futuro. Ecco spiegato il senso della giornata di metà maggio in cui abbiamo festeggiato i primi venticinque anni della nostra esistenza: far parlare i giovani, ascoltarli nelle loro esigenze e nei loro desideri, cercando di creare e dimettere a punto gli strumenti che possano aiutarli a costruirsi con serenità e fiducia un futuro pensionistico più aderente alla loro prospettiva di vita”.
L’attenzione per gli iscritti, presenti e futuri, viene declinata dal Fondo anche in un’attenzioneper l’economia reale con e progetti portati avanti sia individualmente che collettivamentecome sottolinea il presidente, che evidenzia il ruolo imprescindibile di un ente comeAssofondipensione, che “potrebbe essere il vero volano per l’intero sistema previdenziale, unsistema che, investendo nell’economia reale italiana con più efficienza ed efficacia, soprattuttocon regole tecnico operative decise dalla Politica più attuali rispetto a quelle in vigore oggi,risulterebbe essere parte trainante e decisiva del rilancio industriale italiano. Una spinta che,naturalmente, si tradurrebbe anche in risultati occupazionali e quindi previdenziali positivi,finora soltanto (e più volte) auspicati e non raggiunti appieno.”
Sempre in un’ottica collettiva, nella seconda metà del 2024, Pegaso – insieme a Foncer, Previmoda e Fondogommaplastica – ha promosso un bando da circa 80 milioni di euro per
assegnare un mandato d’investimento dedicato alle PMI italiane quotate, con l’obiettivo di sostenere la crescita dell’economia reale.Costante l’attenzione anche sul lato della sostenibilità: Pegaso ha adottato una politica strutturata per il diritto di voto e ha intensificato le attività di engagement tramite collaborazioni con realtà come i PRI, la CDP Non Discloser Campaign e il Forum per la Finanza Sostenibile. A livello normativo, ha già classificato due comparti ai sensi dell’art. 8 SFDR, puntando a estendere questa configurazione a tutto l’offerta entro il 2025. Internamente sono stati organizzati workshop sulla parità di genere, rilevazioni sul benessere lavorativo e azioni concrete per digitalizzare e rendere più sostenibili i processi.
Anche dal punto di vista dell’offerta finanziaria il Fondo Pegaso non è rimasto statico. Nel 2024ha infatti rinnovato la propria offerta finanziaria, passando da una logica basata sulla scelta deisingoli comparti a un sistema articolato in cinque profili di rischio (Garantito, Prudente, Bilanciato, Dinamico, Crescita), integrati da una strategia Life Cycle, per ottenere un equilibrio più efficace tra rischio e rendimento nella fase iniziale.
Parallelamente l’Ente ha sviluppato progetti su asset class specifiche, in particolare sul PrivateDebt, strutturando con il GEFIA una strategia mista tra investimenti primari, secondari ecoinvestimenti. La novità più rilevante è stata l’introduzione di fondi semiliquidi, finora mai impiegati, scelti per la loro capacità di ridurre la J-curve e rendere il portafoglio più stabile ed efficiente.
In fondo questi primi venticinque anni di attività raccontano più di un semplice anniversario: parlano di un passato che lascia un’eredità di progetti ma anche di un futuro già in costruzione, fatto di ascolto, collaborazione e visione. Perché la previdenza, per essere davvero complementare, deve camminare al passo con le persone. Sempre.