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Giovani e fondi pensione: le proposte del Sole 24 Ore per stimolare l’adesione alla previdenza integrativa

22 Giugno 2021 / Novità

Plus24, il settimanale di risparmio e investimenti del Sole 24 Ore, ha presentato qualche settimana fa 10 proposte per avvicinare i giovani ai fondi pensioni, fondamentali per il loro futuro previdenziale. 

Guardando i dati condivisi dalla Covip, l’authority di vigilanza dei fondi pensione, quello che salta all’occhio è che a fine 2019 il 17,6% degli iscritti alla pensione integrativa ha meno di 35 anni e, tra questi, solo il 2,2% ha meno di 19 anni.

L’intento di queste proposte era quindi quello di dare un input al mondo della politica che spesso si dimentica di rivolgersi ai giovani per stimolare al loro adesione ai fondi pensione: proprio per questo le proposte sono state sottoposte alle associazioni di categoria e agli esperti per confrontarsi sul tema e hanno riscontrato molti consensi. 

Quali sono? Vediamole insieme.

Le proposte del Sole 24 Ore 

Le dieci proposte per convincere i giovani a iscriversi alla previdenza complementare sono:

  • la “dote pensione” fino ai 18 anni, che permetterà ai genitori di dedurre tutto quello che versano per i figli;
  • il bonus per le giovani partite Iva, con il quale lo Stato si impegna a versare l’1% del reddito professionale netto a condizione che il libero professionista versi sul fondo pensione almeno la stessa percentuale;
  • il bonus per i giovani dipendenti, con il quale lo Stato si impegna a versare l’1% dello stipendio netto a condizione che il lavoratore abbia deciso di destinare il proprio Tfr alla previdenza integrativa;
  • il doppio contributo datoriale, che consentirebbe al datore di lavoro di versare a favore della posizione del giovane lavoratore un contributo datoriale doppio rispetto a quello stabilito per tutti i suoi dipendenti;
  • lo storno commissione di gestione, per fare in modo che il fondo pensione possa stornare  una quota della commissione di gestione che incassa per accreditarla sulla posizione contributiva del giovane aderente;
  • il credito di imposta, in misura pari al contributo che l’aderente versa annualmente al fondo pensione, utilizzabile per ogni suo futuro obbligo tributario;
  • la linea di investimento green, che prevede benefici fiscali per i giovani iscritti che scelgono una linea di investimento legata alla sostenibilità;
  • aumentare la deducibilità fiscale almeno a 10 mila euro;
  • nessuna tassa sul capital gain;
  • abbinare polizze collettive solidali, in modo da coprire i lavoratori in caso di grave infortunio o di malattia grave. 

Bisogna però tenere conto che le persone a cui si rivolge il Sole 24 Ore spesso hanno lavori saltuari e versano i contributi solo quando possono. 

Noi cosa pensiamo

Noi di Pegaso condividiamo alcune di queste proposte, ma pensiamo che per stimolare l’adesione dei giovani rivesta grande importanza la diffusione di una maggiore cultura previdenziale: questo comporta comunicare meglio e in modo adeguato anche i vantaggi già presenti e le finalità della previdenza complementare.

È molto importante educare al risparmio le nuove generazioni, per garantir loro un futuro con una maggiore sicurezza economica.

Il contributo aziendale, la deducibilità dei contributi, la tassazione agevolata sono solo alcuni degli aspetti che rendono conveniente aderire a un fondo pensione. Spesso però non vengono percepiti.

Come Pegaso quindi vogliamo migliorare la consapevolezza dei lavoratori sul tema mettendo in campo diverse azioni, tra cui la creazione di una Rete degli Esperti che sarà presente sul territorio e all’interno delle aziende come punto di riferimento per i colleghi.

E tu cosa ne pensi? Quali sono le azioni che potrebbero favorire l’adesione alla previdenza integrativa? 

Puoi leggere qui l’articolo completo de Il Sole 24 Ore